L’organizzazione e la stabilità sociale mondiale, che sembrava in costante crescita, sembra fare acqua da tutte le parti come una specie di Titanic, apparentemente inaffondabile
Sono sempre più numerose le sfide, che il mondo sembra dover affrontare, in questo nuovo millennio.
Dalla instabilità politica, che genera un aumento costante e sempre più preoccupante di conflitti e guerre, all’ emergenza climatica, una realtà ormai non più possibile da non considerare, al sempre maggior numero di flussi migratori, di esseri umani disperati, in fuga da guerre, carestie, fame, e condizioni di vita inumane, fino ad arrivare ad una crisi economica, che ormai colpisce, indiscriminatamente, nazioni, varie classi sociali, in ogni parte del mondo.
L’organizzazione e la stabilità sociale mondiale, che ormai da svariati decenni, sembrava in costante crescita, quasi fosse un bene ormai acquisito, sembra fare acqua da tutte le parti, una specie di Titanic, che sembrava inaffondabile, che a causa di svariate falle, imbarca acqua a poppa e prua, inclinandosi pericolosamente.
L’ invasione Russa in Ucraina, il conflitto Israeliano/Palestinese, la polveriera Medioriente.
Una percezione del clima, sempre più caldo, meno piovoso, con fenomeni atmosferici sempre più estremi, che causano immani devastazioni del territorio, desertificazioni, e gravissime difficolta nell’ approvvigionamento idrico.
Per non parlare del sempre maggior numero di flussi migratori, di popolazioni disperate, e stremate dalla fame, dalla guerra, da condizioni di vita invivibili ed inumane. Un problema diventato emergenza, sotto gli occhi di tutti, a prescindere dal colore politico degli occhi con cu lo si guarda, che non può non far rabbrividire, tutti coloro che conservano ancora un anima, e un minimo di sensibilità.
E infine la crisi economica, che oramai, in ogni parte del pianeta, interessa un sempre maggior numero di popolazione, di famiglie, anche di persone insospettabili, che con grande difficoltà arrivano alla fine del mese.
Fonte: Asterisco 2.0 Blogzine
Tutte queste argomentazioni, sovraesposte, rappresentano delle grandissime problematiche, che allo stato attuale , non possono essere risolte da singoli stati. Serve un progetto condiviso, per arrestare e stemperare il proliferare dei conflitti, che potrebbero portare ad una terza guerra mondiale, magari frantumata in tanti piccoli o grandi conflitti, e di tutte le emergenze socio-politiche e climatiche che minacciano il pianeta.
Sarebbe finalmente, arrivata l’ ora che l’Europa diventasse davvero un unico blocco, coeso, con una politica comune, senza più le antiche divisioni, che hanno sempre contraddistinto fino ad ora la UE.
E’ arrivato anche il momento, di avere un rapporto più paritario, con la NATO, e non di sudditanza psicologica, i tempi e gli scenari, sono radicalmente cambiati, ed è opportuno un cambio delle strategie.
E per sciogliere i nodi, di queste minacce e cambiamenti globali, è intervenuto proprio in questi giorni, l’ex Premier Mario Draghi.
Una “strigliata” per il vecchio continente, dove, afferma Draghi, manca una strategia condivisa per rispondere a USA e Cina, e una politica estera decisa e unita, per fronteggiare le minacce belliche, che in questo momento, minacciano l’ Europa.
Solo in questo modo, ritengo che si possano risolvere le problematiche che attanagliano le nostre vite, e dare vita e sostanza, a quel progetto, rimasto sempre incompiuto e scritto sulla carta, che si chiama Unione Europea.
Sarebbe un ottima premessa, per le ormai prossime elezioni europee, del mese di giugno.
Filippo Gesualdi