Cosa abbiamo imparato in tanti secoli dalla storia, dalle inutili e sanguinose guerre che hanno portato soltanto sofferenza e morte tra tante popolazioni? Nulla, assolutamente nulla
Un film, recente vincitore di un Oscar, apre un interessante dibattito, su cosa realmente, pensi e interessi, al mondo, all’ umanità, nel suo quotidiano vivere, in riferimento agli accadimenti, che circondano la nostra vita.
Il film, descrive, con garbo e assoluta veridicità, l’assoluta indifferenza con la quale, una famiglia, che abita adiacente, ad un campo di sterminio nazista, la sua quotidianità, senza minimamente accorgersi o porsi una domanda, su quanto accade al di là del muro.
Se pensiamo a quegli anni, quando milioni di ebrei furono deportati, nel quasi assoluto silenzio generale, perfino dello Stato Vaticano, che vide passare, nella ferrovia , accanto il suo territorio, centinaia di treni, carichi di ebrei, destinati ai campi di sterminio nazisti, non possiamo che provare ancora, che un profondo senso di vergogna.
Ma il tema di oggi è come il mondo politico, culturale e sociale del terzo millennio, reagisca alle nuove guerre, ingiustizie, atrocità che soprattutto negli ultimi anni si stanno espandendo a macchia d’olio nel pianeta.
Sono sempre più numerosi i conflitti e le guerre, che negli ultimi anni stanno insanguinando la terra.
Una certa stabilità e una pace tra i popoli, anche se pur precaria, che sembrava ormai, aver preso possesso della maggior parte delle nazioni, sembra perduta.
Fonte: Geopop
E senza disegnare scenari apocalittici, oggi dobbiamo convivere con una sempre maggiore instabilità sociale.
L’invasione Russa in Ucraina, il sanguinoso conflitto israeliano-palestinese e tante piccole guerre di cui, spesso, non abbiamo notizia che insanguinano il nostro pianeta, non possono non risuonare, come oscuri presagi. Ma tutto questo non sembra interessare troppo.
Non si cerca una riappacificazione tra le parti in lite bensì chi da una parte e chi dall’altra, si prendono posizioni rigide, oltranzistiche, integraliste che, invece di favorire una sana presa di coscienza a favore della pace e del dialogo, gettano ulteriore benzina sul fuoco, favorendo e accrescendo la litigiosità.
Così il mondo si sta sempre più dividendo in fazioni pro-Russia e contro la Russia, pro-Palestina e con Israele, bianchi e neri, di destra e di sinistra, con l’unico risultato di stare creando un pericolosa divisione.
La storia, si dice, dovrebbe essere magister vitae ma spesso questo succede solo sulla carta.
Il genere umano non ha ancora imparato che conflitti, guerre e divisioni portano solo a sciagure e lutti; a pagarne le conseguenze siamo un po’ tutti, ad iniziare dalle classi sociali più deboli.
Fonte: La Porzione
Eppure, la natura umana è più forte di qualsiasi riflessione e ragionamento e si ostina nella vana ricerca di un fantomatico primato. Al di là del muro, si continua a combattere, a morire, ma la gente è troppo indaffarata nella gestione della propria vita o, altrimenti, preso atto della situazione, lo fa solo per scegliere la parte per cui parteggiare.
Cosa abbiamo imparato in tanti secoli dalla storia, dalle inutili e sanguinose guerre che hanno portato soltanto sofferenza e morte tra tante popolazioni?
Nulla, assolutamente nulla, senza minimamente ampliare, la nostra zona d’interesse.
Filippo Gesualdi