Un risultato di grande soddisfazione quello raggiunto dal collaboratore e amico del Corriere di Roma, Paolo Verdeschi
Un risultato di grande soddisfazione quello raggiunto dal collaboratore e amico del Corriere di Roma, Paolo
Verdeschi architetto che lo scorso 30 settembre, si è visto assegnare il “Premio in/Architettura 2023” nella categoria “Intervento di riqualificazione edilizia/rigenerazione” all’opera: Villa Saracena.
Come riportato nella motivazione, “la giuria regionale del Premio IN/ARCHITETTURA 2023 Lazio, presieduta dal prof. Francesco Cellini e composta da Marco Vivio, Massimo Locci, Emma Tagliacollo, Antonio Ciucci, Francesco Aymonino, Davide Paterna, Rosalia Vittorini, Claudia Clemente, Domenico Potenza e Claudia Di Bello, nella seduta del 21 giugno ha deciso all’unanimità” l’assegnazione all’Arch. Verdeschi di questo prestigioso premio.
Fonte: IN/ARCH
Il Premio, una targa all’opera, è stato consegnato al nostro Amico nel corso di una cerimonia pubblica presso la sala conferenze del Goethe-Institut di Roma. Nel corso dell’evento è andato in onda un breve video legato alla presentazione del progetto.
L’evento conclusivo, però, si è tenuto durante la Biennale di Venezia, il 7 novembre scorso dopo un tour che ha visto coinvolti 12 capoluoghi che hanno ospitato 12 eventi regionali di premiazione.
L’iniziativa dei Premi IN/ARCHITETTURA 2023, promossi da IN/Arch, Ance con Archilovers e con il patrocinio di Anci, CNAPPC è legata alla tradizione dei Premi IN/Arch aventi come scopo la divulgazione del valore di un’opera costruita grazie all’intesa di parti diverse che vanno dal committente agli imprenditori, dai produttori di componenti ai progettisti.
Nello specifico, Villa “La Saracena” sita a Santa Marinella, a pochi km dalla Capitale, venne realizzata tra il 1955 ed il 1958, ad opera dell’architetto Luigi Moretti e sottoposta a vincolo monumentale nel 2010.
Fonte: archiportale.com
L’Architetto Verdeschi ha dimostrato una ricca conoscenza di tale opera, in termini di accuratezza dello studio della struttura. Il restauro, portato avanti con grande attenzione non ha trascurato alcun particolare: dalla messa in sicurezza della struttura, allo studio della stratigrafia degli intonaci e delle tinteggiature, passando per il recupero dei pavimenti.
Tutto questo ha portato l’intervento ad essere consideratoun modello culturale, progettuale e realizzativo di “restauro del moderno”.
Auguri, dunque, al nostro Paolo per questo ulteriore traguardo.
Ad maiora!
Stefano Boeris