Carta per l’acquisto di generi alimentari: è la ricetta giusta?
“Oggi aboliamo la povertà!”. Ah, ve lo eravate dimenticati? Eppure, sono passati nemmeno 5 anni da quando Gigi Di Maio salutava così dal balcone di Palazzo Chigi l’introduzione del Reddito di Cittadinanza, una misura che ancora oggi è al centro dell’agenda politica del movimento 5 Stelle. E chi l’avrebbe mai detto che dopo mezzo decennio la povertà non è scomparsa, ma anzi è persino aumentata? Non che sia solamente colpa dei pentastellati, per carità. Anzi, a dirla tutta anche a destra sembrano abbastanza disorientati nella lotta alla povertà.
Pochi giorni fa, infatti, la maggioranza di centrodestra ha presentato la card intitolata “Dedicata a te”, annunciata con tanto di videomessaggio della presidente Meloni e con una conferenza stampa ad essa dedicata.
La carta, che sarà valida dal 18 luglio, potrà essere utilizzata dalle famiglie a basso reddito una tantum, cioè una volta soltanto, per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità (tutti gli alimenti ad eccezione delle bevande alcoliche).
I destinatari della misura saranno dunque le famiglie composte da almeno 3 persone con un ISEE inferiore ai 15mila euro. Rimangono però esclusi tutti coloro che già ricevono un aiuto da parte dello stato, ad esempio tramite il reddito di cittadinanza.
A beneficiarne saranno, dunque, circa un milione e trecentomila persone, che potranno affrontare così il caro-carello per una volta per un valore di 382 euro circa. Se si aggiunge il 15% di sconto, applicato da alcuni esercizi della grande distribuzione sugli acquisti con la carta, il valore potenziale sale a 440 euro circa, che come ricordato dal Ministro Lollobrigida, equivalgono ad un mese di spesa alimentare gratuita.
Fonte: i-dome
Infine, la misura è stata finanziata grazie ad un fondo di 500 milioni di euro previsto nell’ultima legge finanziaria.
Come era lecito e scontato immaginarsi, la proposta ha suscitato immediatamente un forte dibattito, con il centrosinistra che ha espresso la propria insoddisfazione verso tale misura. La leader del Partito Democratico, Elly Schlein, ha dichiarato che la carta “Dedicata a te” rappresenta un insulto alla dignità delle persone e che “non cambierà la vita di nessuna famiglia in difficoltà”. Sulla stessa linea di pensiero è il capo del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte; e la carta non ha trovato il favore nemmeno della CGIL, il cui segretario Maurizio Landini ha detto che si tratta di una presa in giro di cui Giorgia Meloni dovrebbe vergognarsi.
Si sa, la lotta alla povertà è un tema troppo divisivo da pensare di mettere d’accordo tutti, ed ognuno ha le sue ricette. Il centrosinistra è ancora legato al Reddito di Cittadinanza, che si è dimostrato largamente inefficiente a contrastare in maniera strutturale la povertà. E se il centrodestra pensa di andare avanti con card e strumenti simili, il risultato rischia di essere lo stesso.
Ciò che veramente manca in queste ricette è l’inserimento delle persone nel mondo del lavoro, che passa attraverso la loro formazione professionale, per tirarle fuori dalla cosiddetta trappola della povertà.
Dare 750 euro a persone che in molti casi un lavoro nemmeno lo cercano, non le aiuterà ad uscire dalla povertà. Così come un mese di spesa gratuita non è una soluzione duratura e sostenibile nel tempo.
Se andiamo avanti su questa strada, altro che abolizione della povertà.
Giulio Picchia