Con decreto n. 216, del 25 giugno 1948, la Società Acquasanta di Roma è autorizzata a smerciare in bottiglie l’acqua minerale naturale denominata “Egeria”

Nel diffuso clima di rinascita nazionale, nell’Italia del secondo dopoguerra, la fonte dell’Acqua Santa di Roma conosce una decisiva fase di rinnovamento e di sviluppo: nel 1948 Domenico Mari e la sua famiglia entrano nella proprietà e nella gestione della fonte e viene fondata l’azienda Acqua Santa di Roma. Con decreto n. 216, del 25 giugno 1948, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 16 settembre 1948, la Società Acquasanta di Roma – con amministratore delegato il sig. comm. Matteo Tornavacca – è autorizzata a smerciare in bottiglie l’acqua minerale naturale che sgorga in località Acquasanta di Roma, denominata “Egeria”.

L’autorizzazione era subordinata al completamento delle opere precisate nel progetto presentato il 15 giugno 1948 dall’ing. Monte Giamboni, sia per quanto riguardava il macchinario sia per la sistemazione della zona di protezione della sorgente, inclusa nel perimetro della concessione mineraria. Lo stabilimento, situato in vicinanza della sorgente, doveva essere completato nei termini previsti in progetto entro il 1949. Lo sviluppo del progetto prevedeva l’ampliamento dell’area e l’integrazione delle originarie strutture, risalenti all’Ottocento, attraverso la realizzazione di un moderno impianto industriale.

L’ing. Monte Giamboni, incaricato del progetto, era nato il 16 marzo 1861 a Città di Castello ed era professore di Costruzioni, Disegno relativo e Geometria descrittiva, presso il Regio Istituto Tecnico “Leonardo da Vinci” di Roma. Nel 1925 aveva redatto il Piano Regolatore e il Piano Particolareggiato di espansione del comune di Cave, in provincia di Roma. Conosciuto e affermato specialista di opere idrauliche e di acquedotti, nel 1931 era Presidente della Commissione per gli Acquedotti Rurali di Roma. Nel 1936 aveva progettato l’acquedotto di Filottrano e Montefano, nella Marche, in provincia di Ancona, e nel 1941 aveva redatto e pubblicato le “Norme generali per gli impianti di sollevamento d’acqua negli acquedotti”.

Nello svolgimento dei servizi inerenti all’utilizzazione dell’acqua minerale, il dottore in medicina che avrebbe dovuto assumere la direzione dello stabilimento, specializzato in idrologia e igiene, era tenuto a dover seguire le disposizioni contenute nel regolamento igienico-sanitario presentato il 15 giugno 1948. Con Decreto Ministeriale 28 giugno 1948, registro n. 3 industria e commercio, foglio n. 383, alla Società “Acqua Santa di Roma” Domenico Caregnato e Matteo Tornavacca – Società s.r.l. – con sede in Roma, è concessa per la durata di anni sessanta, la facoltà di utilizzare la sorgente di acqua minerale; la concessione verrà denominata “Sorgente Ninfa Egeria Acquasanta”. L’acqua sarà messa in vendita in sito come bibita e imbottigliata servendosi di bottiglie di vetro verdognolo da due litri, un litro e mezzo litro, chiuse con tappo a corona, sterilizzate e protette da una fascetta recante l’indicazione della sede della società.

In rosso il progetto di ampliamento dello stabilimento – Fonte: Archivio personale G.M.

Per contrassegnare le bottiglie è adottata un’etichetta rettangolare di cm 24×12, divisa in tre parti: la parte centrale con sfondo celeste di cm 10,5×11, e le due laterali, in bianco, hanno forma rettangolare, sono uguali e misurano cm 6,75×12. Oltre alle notizie storiche della sorgente sono anche indicate le caratteristiche terapeutiche stabilite in base agli studi e alle osservazioni del prof. Mariano Messini, fondatore e direttore dell’Istituto Universitario di Idrologia e Terapia Medica di Roma, datate luglio 1947. Inoltre, sono riprodotti i dati analitici, chimici, fisici e batteriologici delle analisi compiute presso l’Istituto Superiore di Sanità di Roma dai proff. Bruno Visintin, per la parte chimica e chimico-fisica, e Canio Russo, per la parte batteriologica, come da decreto di approvazione e autorizzazione sanitaria per l’uso dell’Acqua Egeria dell’Alto Commissario per l’Igiene e la Sanità pubblica n.521, 25 giugno 1948.

Nel 1953 il prof. Mario Talenti dell’Istituto di Igiene dell’Università di Roma completava infine lo studio del ricco bacino minerale dell’Acqua Santa, analizzandone anche altre due polle che sgorgavano nelle immediate vicinanze, risultate chimicamente assai simili alla prima. Ampliato, dunque, lo stabilimento e avviata la prima linea di produzione in vetro, il vecchio sistema di trasporto effettuato con i calessi cederà il posto a quello con motocarri militari americani, residuati della guerra. Per agevolare il trasporto vengono riutilizzate delle casse portamunizioni e quindi è avviata la distribuzione dell’acqua nelle abitazioni romane con il sistema di vendita “porta a porta”. Per promuovere il prodotto alcune bottiglie venivano concesse gratuitamente con il proposito di ripassare successivamente per la vendita.

Ancora oggi la famiglia Mari e la Società Egeria continuano a gestire la Società con attenta e rinnovata attenzione alla qualità del prodotto, a garanzia dei clienti, e nel rispetto dell’equilibrio ambientale, per la tutela della città e del territorio.

Giovanni Mulas

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